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I Rondeau de Fauvel nascono nell’anno 2008 quando il compimento di studi che abbraccia musica colta, contemporanea, popolare e di diverse tradizioni musicali insieme alla voglia di sperimentare un genere nuovo portano Michele Mastrotto a riscrivere brani del repertorio medievale in una nuova forma adatta ad un pubblico odierno eterogeneo ed abituato a delle moderne sonorità.
Inizia quindi un intenso lavoro di arrangiamento di monodie che vede la creazione di nuove strutture ritmico – melodiche e soprattutto la sperimentazioni con strumenti elettronici. E’ questo il momento in cui la band acquisisce anche il primo line up con Claudia Tognacci alla voce, Ilaria Fantin al liuto – oud – bouzouki, Marco Penzo al basso e Claudio Marchetti alla batteria. Tra le righe delle canzoni inizia a delinearsi anche un concept e il tutto si concretizza nella prima opera “Der Esel und die Lust” ovvero uno spettacolo di musica elettronica medievale che ha debuttato il 18 settembre 2009 in Villa da Porto a Montorso in collaborazione con il coro Polifonico S. Biagio di Montorso diretto da Francesco Grigolo.
Lo show è acclamato ed apprezzato subito e la band inizia a proporre questo nuovo spettacolo in diverse location del Veneto. Il successo riscosso nei vari teatri e gli applausi della critica musicale convince Michele Mastrotto a scrivere la seconda opera: “Gaudete et Exsultate”.

Dopo un anno di lavoro la seconda produzione debutta il 14 aprile 2012 al teatro San Marco di Vicenza con una formazione orchestrale allargata a ben 14 elementi e coadiuvata dal direttore Fabrizio Castanìa. Con quest’opera si vuole sfidare ancora più l’antico e invece che coreografie “umane” Michele Mastrotto sceglie di optare per una stroboscopica proiezione video. Artefice dell’opera multimediale è il fratello Daniele Mastrotto che con genio e creatività regala forma virtuale a sonorità medievali oramai in sinergia con l’elettronica. Ne risulta un’opera multimediale in perfetto sync con la musica che stupisce ancor di più i fans della band e la realtà vicentina, tanto da invitarli a tenere un concerto per la prestigiosa rassegna Concerti in Villa 2012.
Nel frattempo Paolo Sgevano – FramEvolution diventa il management del gruppo, la Cramps
Record l’etichetta discografica ed in breve la band si trova a solcare prestigiosi palchi in tutta Italia come Montelago Celtic Festival (Montelago) – Festival Internazionale della Zampogna (Scapoli) – Music W Festival (Castellina Marittima) – Festa Patronale di Brindisi – Irlanda in Musica (Bobbio) e molte altre.
Nel 2015 subentra l’idea di costruire uno show con un sound più folk rock, che debutta con la line up attuale: Michele Mastrotto all’hammered dulcimer, piva, percussioni e synth, Claudia Tognacci alla voce, Alessia Bianchi all’arpa celtica, Fabio Fanton alla chitarra elettrica, Marco Penzo al basso e Claudio Marchetti alla batteria. La band diventa quindi protagonista di importanti festival anche a tendenze più folk rock come LazioWave, Malpaga Folk Metal Fest, Triskell e Yggdrasil .
Nel frattempo cresce anche la necessità di creare un mini live set per location più contenute e meno esigenti, e nasce quindi “Chimera” : formazione con solo 3 musicisti (salterio/cornamusa/synth, voce, arpa) ma contaminati da un potente mix di elettronica che rende questo live set minuto nella presentazione ma estremamente dinamico, tanto da aver già partecipato ad importanti manifestazioni o festival come la Notte dei Lumi a Guardabosone o l’International Early Music Weeks 2016.
Il 2019 segna invece la chiusura della stesura della nuova opera “Orpheus“, un lavoro che racconta il celebre mito greco in una particolare e suggestiva atmosfera gotico medievale. Il suono degli strumenti antichi farà rivivere la musica e la poesia del figlio di Apollo, le voci femminili il canto di Euridice e l’uso degli strumenti moderni e dell’elettronica sprigionerà il mistero e l’inquetudine degli inferi. Un’opera del tutto originale, scritta da Anna Zago e con musiche di Michele Mastrotto, che oltre alla band vede anche la partecipazione di un particolare cast composto da voce recitante, danzatrici, enseble corale e suonatori di strumenti tradizionali. Uno spettacolo da sentire e da vedere che proietterà l’ascoltatore in una dimensione lontana e sicuramente misteriosa.

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